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pennellate di primavera

Le prime pennellate di bianco nei boschi di primavera

 

 

Percorrendo le strade delle nostre preziose Prealpi la vista spesso corre verso gli spazi aperti contornati in lontananza da monti ancora abbondantemente rimodellati dalla coltre bianca delle ultime nevi di una stagione un po’ bizzarra.

 

Se osserviamo le colline e i rilievi a noi più prossimi e familiari, notiamo che anche sullo sfondo bruno appaiono magicamente alcune sfumature bianche, che formano macchie irregolari, ma decisamente percettibili.

 

A quanti quotidianamente percorrono le stesse strade questo arcano apparirà diverso tutti i giorni. Le prime “macchie” appaiono sui pendii nelle zone più vicine alla pianura. Con  il passare dei giorni il magico “pittore” completa il quadro imbiancando anche le alte colline, fino alla sommità dei monti ricoperti da fitta vegetazione.

 

La fioritura dei ciliegi è uno spettacolo discreto e delicato che stende un velo bianco ed evanescente, inaugurando la più bella e feconda stagione dell’anno.

 

I ciliegi sono piante imponenti, dalla lunga vita, ci regalano un legno dal colore ambrato ed aromatico, hanno una corteccia bruna e lucida che si stacca dal tronco formando piccoli chicchi. La maggior parte delle piante che vediamo fiorite in questo periodo è selvatica, non produce infatti quelle spettacolari ciliege che siamo abituati a vedere sulle bancarelle dei mercati o raccogliamo direttamente dai rami. I frutti sono infatti piccoli e modestamente polposi, anche il sapore non è dolcissimo. La lingua dei nostri vecchi chiama queste ciliegie “giandulit”, a causa della prevalenza del seme sulla polpa. Chi però ha avuto la fortuna di poterli raccogliere e gustare nel folto di un bosco si sarà sicuramente innamorato di questo “povero” frutto e per gustarne il sapore si sarà dovuto riempire la bocca:  solo masticando e masticando li avrà lentamente apprezzati.

 

I maggiori “appassionati” di questo prezioso dono sono però gli uccelli che ne traggono sicuramente una fonte di nutrimento importante in un periodo non particolarmente generoso di frutti precoci. In cambio però consentono  ai semi di essere disperi nell’ambiente anche a distanze importanti. Il risultato di questa singolare sinergia è una diffusione capillare del ciliegio nei boschi a ridosso delle Prealpi, su tutti i pendii e spesso anche nelle zone più pianeggianti.

 

L’invito a ciascuno è quello di fermarsi ad osservare tutte le volte che possiamo questo singolare quadro di un autore anonimo, che tutti i giorni cambia e a poco a poco si colora di primavera. Le sue prime pennellate sono di bianco ciliegio.

 

Autore Pino Farè

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
 

Pino Farè fare.pino@alice.it