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Grotte Valganna

 Grotte di Valganna, la forra dell'Olona

 

 
 

 

Quello che stiamo per proporvi è un mini itinerario che si snoda in uno spazio di poche centinaia di metri ma che ha un fascino singolare.

 

Chi vive nella zona di Varese conosce sicuramente le Grotte di Valganna. Si tratta di una profonda gola che nella sua parte sud è delimitata dal complesso industriale della Birreria Poretti e a nord porta fino ad una laghetto artificiale utilizzato per la pesca sportiva.

 

 

Questo è sempre stato un punto di passaggio obbligato per chi si reca da Varese alla parte settentrionale della provincia e alla vicina Svizzera. Oggi il passaggio è possibile grazie ad alcune gallerie che hanno reso assolutamente agevole il transito, senza però togliere nulla al fascino di questo luogo

 

Grazie alla presenza di alcuni punti di ristoro “le Grotte di Valganna” hanno rappresentato una attrattiva per molti, fresca nei mesi estivi e pittoresca grazie alle colonne di ghiaccio, in inverno.

 

 

 

 

Noi ve le proponiamo proprio in veste invernale ed in particolare abbiamo percorso la forra che costeggia la galleria a doppio senso. Ci sarà capitato innumerevoli volte di transitarvi in direzione di Ganna. Se osserviamo verso sinistra, non ci sfuggirà la presenza di una stretta gola che affianca la galleria. Sarà proprio questa la nostra meta.

 

Dovremo fare attenzione nel scegliere il periodo adatto: evitiamo quelli piovosi, dovremo infatti avventurarci lungo il letto dell’Olona di Valganna. La portata di questo corso d’acqua è normalmente modesta, al punto che per effettuare il percorso sono sufficienti scarponcini leggeri.

 

Potremo parcheggiare la nostra autovettura in corrispondenza del piazzale di una pizzeria vicino alla galleria. Attraversando la strada dopo aver superato la protezione e i rovi, scenderemo una brevissima scarpata che ci porterà direttamente nel greto del torrente che ci farà da guida nel percorso di andata.

 

Dopo pochi passi la valle si farà stretta e molto alta, ci accompagnerà sulla destra un muro in pietra alto qualche metro che delimita il greto del corso d’acqua. Se solleviamo lo sguardo potremo osservare le pareti strapiombanti che lasciano libero un nastro di cielo.

Non ci potrà sfuggire anche la presenza di alcuni pali miracolosamente infissi nella roccia come trapezi di un circo. Proprio alla loro altezza le pareti della forra assumono una forma particolare, simile ad un tunnel orizzontale aperto verso l’alto. La stessa conformazione riappare nella zona piu bassa della gola, anche in corrispondenza dell’attuale livello di scorrimento del torrente. Questa particolare conformazione ci dà una indicazione precisa sulla genesi di questo luogo, scavato nel calcare dal corso d’acqua che scaturiva dal ghiacciaio che ricopriva completamente la Valganna in tempi remoti. Chi di noi ha un minimo interesse per la speleologia non mancherà di notare una grande similitudine tra alcune gallerie scavate dall’acqua e la forma delle pareti di questo singolare luogo.

 

 

 

 

 

Proseguendo incontreremo una cascata ghiacciata, alimentata da uno dei tanti piccoli corsi d’acqua che disegnano innumerevoli e profonde spaccature sulle pareti calcaree.

Il ghiaccio crea in questo punto forme singolari ed effimere e indica la buona portata di questo rigagnolo.

 

Qualche centinaio di metri prima, lo stesso fenomeno provoca una cascata molto pittoresca che in inverno è spesso ricca di enormi candelotti di ghiaccio e che è considerata ormai il simbolo di questo luogo.

 

Torniamo al nostro percorso, l’Olona presenta sul suo greto i resti di tubature in cemento e un lungo tubo in ferro che forse veniva utilizzato in passato per l’approvvigionamento idrico dell’abitato di Induno, Comune nel quale ci troviamo. Le pozze d’acqua risultano assolutamente trasparenti, dando l’impressione di essere esenti da inquinamento. In inverno non ho visto alcuna forma di vita evidente, ma non si può escludere la presenza di pesci amanti delle acque fresche e pulite.

 

Ci possiamo spingere fino al doppio ponticello che consente alla strada statale di superare il fiumiciattolo. Non potrà sfuggirci però la presenza proprio di un “doppio ponticello” del quale non si comprende immediatamente la ragione.

 

 

In realtà uno dei due, quello più lungo è recente e sostiene la strada statale, l’atro, leggermente più basso e stretto, è quello che in passato consentiva il passaggio della tranvia che congiungeva Varese a Ghirla e a Luino. La Valganna presenta ancora molte evidenti tracce di questa storica ferrovia e a Ghirla ne possiamo vedere ancora ben conservata la stazione in stile  Liberty.

 

 

Un sentierino appena visibile ci consente di abbandonare il torrente e di imboccare proprio il percorso delle rotaie, oggi rimosse, a ritroso, verso il nostro punto di partenza. Potremo osservare più da vicino le pareti calcaree, i segni della corrosione, le spaccature e ancora una volta la singolare conformazione dell’area. Comprenderemo ora la funzione del muro che ci ha accompagnato nella prima parte del percorso: serviva per contenere la massicciata. Oggi quello che doveva essere il percorso del tram è invaso da cumuli di pietrisco, probabilmente accumulati lì dopo lavori di regimetazione del corso d’acqua. Possiamo ammirare ancora la cascata ghiacciata incontrata prima, qui la vediamo un po’ più dall’alto e non mancheranno di stupirci la sua altezza e la dimensione.  Mi è capitato di veder questa cascata in un periodo di abbondanti piogge primaverili, la sua portata diventa davvero importante, ma dal punto in cui ci troviamo potremo osservarla in sicurezza anche in una simile situazione.

 

Concludiamo il nostro giro percorrendo ancora il tracciato del treno: ci ritroveremo all’inizio della forra, un ultimo sguardo verso l’alto ci farà nuovamente ammirare questa singolare conformazione.

 

 

Il rumore della strada ci porterà di nuovo “nel nostro mondo”, ci dovremo districare tra arbusti ed erbacce per  ritornare al parcheggio.

 

 

Ci capiterà ancora infinite volte di passare di qui, diamo un’occhiata a questa forra e se possiamo fermiamoci, ripercorrere qualche metro della massicciata del tram ci ruberà solo pochi minuti, ma ci consentirò di rinnovare il fascino di questo luogo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le foto d'epoca sono tratte dal sito www.valganna.info

Autore: Pino Farè

(gennaio 2008)

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
 

Pino Farè fare.pino@alice.it