home

mondo

acquatico

approfondimenti

nastro bianco

Quanta vita in un nastro bianco

 

In queste poche righe non citerò luoghi e persone, chiamerò tutti per nome (non sempre quello vero), vi racconterò infatti di una delicata e preziosa magia, legata ad un nastro di vita, appeso ad un groviglio di esili rami.

 

Lo specchio è quello di un laghetto, a ridosso dei monti, i protagonisti sono dei fantastici abitatori di questo mondo e dal nome che ricorda luoghi lontani ma, che da sempre popolano queste acque: i pesci persici. (Perca fluviatilis)

 

Siamo i primavera, le rive del lago stanno cambiando colore, l’aria e l’acqua si stanno riscaldando dopo una parentesi invernale, non eccessivamente rigida, che ha addormentato per qualche mese animali e piante.

 

Alcuni ragazzi stanno raccogliendo rami per farne fascine in un bosco umido sulle sponde di un torrente. Le foglie e i germogli freschi non sono adatti ad attizzare il fuoco, come ci si potrebbe aspettare, ma diventeranno la culla di tante nuove vite.

Prima che il loro verde si spenga, sarà il lago ad accoglierle e i pesci a farne la nursery della loro prole.

 

La barca che strasporta i preziosi manufatti sembra una piccola isola che scorre su uno specchio appena increspato da una brezza primaverile calda di profumi e sapori di lago. Abbandona il suo prezioso carico nelle zone più fertili del bacino e in altre che nessuno conosce se non Paolo. Le indicazioni arrivano dall’esperienza di quest’uomo; le primavere che sono passate davanti ai suoi occhi gli hanno insegnato ad amare il lago ed a conoscerne i molti segreti. Oggi sta cercando di farlo rifiorire dopo che stolti e ignari uomini l’hanno malamente depredato della sua dignità e della fauna che da sempre ha cullato. E’ Pietro a timonare la barca e a trasformare l’esperienza in ricerca metodica e razionale. Il loro comune obiettivo è quello di garantire un futuro al pesce persico.

 

 Perca fluviatilis  picture (by Zienert, S. ) immagine provvisoria   

Per chi, come noi, ha avuto la fortuna di vederlo nel suo ambiente, questo splendido abitatore dei laghi rappresenta sempre un incontro emozionante. Spesso in età giovanile vive in banchi numerosi, più solitario invece da adulto. Depone le sue preziose uova in nastri candidi che racchiudono, in una culla di gelatina bianca, miriadi di piccolissime nuove vite.

 

Le fascine favoriscono la deposizione, sono collocate in zone specifiche scelte per presenza di pesce o mancanza di altri arbusti sommersi a fare da supporto.

 

Pietro con i suoi collaboratori, Davide è uno di loro, tutti i giorni controllano che le fascine si siano trasformate in nido. Con la loro barca solcano le acque fino a raggiungere le zone di deposizione, curiosano discreti le fronde con le foglie ancora verdi per cercare i nastri bianchi. Lo stupore e la gioia che traspare nel loro faticoso operare è tale che ad ogni avvistamento la voglia di proseguire aumenta.

 

Un foglio di carta raccoglie in modo asettico e razionale il frutto di un lavoro pervaso da una infinita passione ed una irrefrenabile voglia di capire come fare per conservare un ambiente tanto delicato quanto affascinante.

 

Alla fine della loro fatica un contenitore racchiude alcuni dei preziosi nastri, deposti dalle femmine di pesce persico, purtroppo ancora minacciato da altre specie tra cui l’uomo.

 

Sono strane vasche nelle quali scorre la linfa vitale del lago a sostituirsi agli arbusti sommersi. Qui siamo nel mondo di Paolo, che cura uova, embrioni, avannotti e pasci come fossero tutte creature delle sue mani.

Ai visitatori di questo paradiso di vita racconta una storia, spesso non si riesce a capire se le parole si riferiscono alla sua vita o a quella del luogo dove ci si trova tanto sono pervase una dell’altro.

 

La scienza di Pietro e l’esperienza di Paolo faranno di li a poco un miracolo: una nuvola di piccolissimi esseri viventi popolerà presto questo mondo un po’ artificiale ma assolutamente tutelato. Tra pochi mesi centinaia di pesciolini dalle striature brune nuoteranno nelle vasche e nel vicino lago.

 

Prima che il tramonto spenga la luce del sole su una delle tante giornate faticose di lavoro e avare di risorse, gli uomini protagonisti di questa storia lasciano il bosco accompagnati dal picchio che batte sui tronchi. Tornano alle loro case con la certezza di avere contributo un po’, anche oggi, a rendere più bello il nostro prezioso mondo.

 

Domani sicuramente gli occhi di un bambino si riempiranno di stupore nel vedere le maraviglie conservate in questo luogo.

 

Quando sarà grande forse si ricorderà di Paolo e Pietro, l’esperienza e la scienza, e racconterà ad altri che li, in quel lago finalmente cosi bello e pulito, alcuni pesci dalle strisce brune e dal nome che ricorda luoghi lontani, posano un nastro bianco sui rami sommersi e sicuramente gli occhi di un bambino si riempiranno di stupore nel vedere ............

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
       
 

Pino Farè fare.pino@alice.it