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Mario Romor

Intervista a Mario Romor

 

Ex Novo Ambiente ha chiesto A Mario Romor, Training Manager di ESA Worldwide (European Scuba Agency), quale è la sua posizione rispetto ad alcuni temi che hanno animato l'edizione 2007 di EUDI Show, ma anche riguardo alle spinose questioni che hanno riaperto, nelle ultime settimane, i dibattiti tra favorevoli e contrari alle Aree Marine Protette.

 

Olbia.

 

Durante EUDI 2007 si è parlato di nuove eco-regole per subacquei e natanti, messe a punto dal Ministero per l'Ambiente. Non c'è il rischio di aggiungere altre regole alle precedenti spesso poco chiare o addirittura completamente disattese (dai turisti ma anche dalle istituzioni)? Cosa ne pensa Mario Romor, Training Manager di ESA Worldwide ?

 

Come ESA, oltre a ritenere di primaria importanza che si faccia tutto quanto è possibile per la conoscenza, la tutela e la salvaguardia dell'ambiente, crediamo che il fatto che il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare abbia deciso di stabilire un codice di condotta per le attività subacquee sia un segnale importante che riconosce le attività subacquee e conferma che, se svolte in modo adeguato, possono essere praticate nelle aree protette. Un segnale che sottolinea come si sia ben lavorato in questo senso nella formazione dei subacquei e nella condotta delle immersioni. Le aree protette in Italia sono già molte e altre saranno istituite a breve, per questo credo sia importante aver stabilito un codice "ufficiale" comune per tutti. Come Team ESA ci auguriamo che tutte le persone coinvolte applichino sia il "Codice di Condotta per le Attività Subacquee" che il "Protocollo Tecnico per la Nautica Sostenibile" e che questo porti prima di tutto vantaggi per l'ambiente.

 

Chi oggi si immerge ha frequentato un corso subacqueo, dovrebbe aver ricevuto precise indicazioni rispetto alla tutela dell'ambiente, quale ruolo hanno le agenzie didattiche come ESA in questo ambito?

 

ESA nasce fin da subito con una grossa attenzione verso le tematiche ambientali dando grande risalto ai corsi di biologia marina, secondo la filosofia per cui conoscere aiuta a rispettare e proteggere. I corsi di formazione per i Professionisti ESA prevedono obbligatoriamente specifici momenti formativi che riguardano la conoscenza dell'ambiente e in ogni manuale è riportato un codice di autoregolamentazione che indica al subacqueo i comportamenti da adottare per ridurre al minimo l'impatto ambientale. Cerchiamo di sostenere le iniziative volte alla tutela dell'ambiente che vedono il coinvolgimento dei Professionisti ESA e sviluppiamo il tema della tutela ambientale tutte le volte che è possibile. Nei meeting ESA svolti in occasione dell'EUDI Show nel 2006 e nel 2007, abbiamo scelto di parlare poco in merito ai risultati ed ai progetti di ESA, lasciando spazio a interessanti dibattiti i cui titoli e contenuti rispecchiano  ancora una volta la voglia di educare per rispettare. "La subacquea per tutti" nel 2006 e "Come comunicare l'amore per il mare" nel 2007 hanno visto la partecipazione di illustri personaggi che si occupano di ambiente e un grande interesse dei professionisti e dei subacquei ESA verso queste tematiche. Non da ultimo va segnalata la partecipazione di ESA al Progetto PINTA che attraverso la riqualificazione dei pescatori si propone di ridurre lo sforzo di pesca con positive ricadute sulla salute dell'ambiente e di tutelare e diffondere antichi mestieri che stanno anch'essi scomparendo.

 

Che ruolo giocano le scuole subacquee, ma anche la scuola nel suo insieme, per promuovere iniziative volte alla conservazione dell'ambiente marino?

 

Le scuole subacquee e le scuole in generale giocano un ruolo fondamentale per la promozione di iniziative volte alla tutela dell'ambiente, principalmente attraverso l'informazione e la formazione. In occasione dell'ultimo ESA meeting sono state portate diverse esperienze di scuole subacquee e di insegnanti che hanno svolto iniziative in tal senso. In tutti i casi è emerso il successo di tali attività e di quanto esse siano state importanti nel trasmettere l'amore per l'ambiente. Crediamo che la formazione e quindi la conoscenza dell'ambiente aiuti a migliorare le possibilità che siano messi in atto comportamenti e iniziative di protezione. I professionisti ESA sono a diretto contatto con i subacquei e hanno l'opportunità, attraverso l'esempio corretto e la comunicazione di influire sulla sensibilità degli utenti e del pubblico in generale. 

 

Le polemiche legate alla istituzione di Aree Marine Protette in Italia non si sono mai completamente spente. In alcune aree dell'Arcipelago Toscano si sono riaccese le polemiche rispetto all'allargamento delle zone tutelate. Le AMP sono una opportunità o una inutile limitazione delle attività turistiche legate al mare?

 

Proprio in occasione del Meeting ESA svoltosi nell'ultima edizione dell'EUDI Show si è discusso anche di questo. Dalla discussione, cui hanno partecipato anche tecnici che si occupano di ricerca nelle AMP, è emerso che le AMP costituiscono si una opportunità ma presentano anche anomalie dovute a scelte trascorse fatte forse in modo poco adatto ai tempi attuali. L'indirizzo comunque sembra essere proprio quello di sviluppare le AMP in modo che esse diventino un'opportunità per la popolazione e per le varie attività ad esse legate. 

 

Quale ruolo devono avere gli operatori del settore subacqueo e turistico in genere nella progettazione, scrittura delle regole e nella diretta gestione delle AMP? 

 

A mio avviso dovrebbero avere un ruolo attivo di collaborazione che parta prima di tutto dal rispetto delle regole, dall'instaurare e mantenere un rapporto corretto con gli Enti al fine di poter partecipare fattivamente alla costruzione e allo sviluppo delle AMP in collaborazione con gli Enti Gestori

 

Ha senso mantenere attive riserve integrali dove nessuno può avvicinarsi, transitare o immergersi ?  Non potrebbe essere più interessante consentire in queste aree un accesso contingentato, immersioni guidate da esperti biologi e naturalisti, attivare controlli molto stretti per scoraggiare comportamenti scorretti ?

 

Questa è una domanda difficile alla quale anche i tecnici rispondono con qualche difficoltà. La maggior parte delle aree protette è piuttosto giovane e solo l'analisi dei dati scientifici raccolti ed elaborati dai ricercatori potranno dare una risposta più realistica. Nella riunione ESA si è parlato anche di questo e a tal proposito è emerso il fatto che ci sono nuove tendenze in questo senso che terranno conto dell'impatto che alcune attività (tra cui snorkelling e immersioni) possono avere sull'ambiente. Dal mio punto di vista credo che in alcuni casi sia necessario rinunciare a frequentare un particolare sito per salvaguardare particolari condizioni o specie che rischiano e, pur rammaricandomi per la "mancata fruizione" spero sempre che questo possa essere utile per l'ambiente e per le generazioni future. Non è facile gestire e decidere come, dove e quando. Tuttavia è necessario fare quanto possibile per tentare di migliorare e proteggere. 

 

Che ruolo giocano altri fattori nella tutela dell'ambiente marino come: navigazione commerciale, pesca professionale, gestione delle aree terrestri costiere prospicienti le riserve, tutela dei corsi d'acqua ecc ? 

 

Ognuno dei fattori citati può giocare un ruolo di fondamentale importanza nella tutela dell'ambiente marino, ovviamente in termini diversi a seconda delle località e di come le attività stesse sono condotte. Il nostro Pianeta è un grande ecosistema ed è sbagliato pensare che si possano analizzare queste tematiche a compartimenti stagni. I collegamenti tra i vari ambienti e gli effetti che gli interventi dell'uomo possono avere sono in ogni caso difficilmente prevedibili. Sicuramente in qualità di professionisti ESA della subacquea dobbiamo impegnarci per diffondere la conoscenza dell'ambiente in modo da contaminare quante più persone possibile e sviluppare sempre di più la coscienza della "fruizione ecosostenibile". In questo senso ESA si sta impegnando attraverso attività, iniziative e partecipazione ad eventi e con la creazione di programmi formativi che tengano sempre in primo piano la conoscenza e la tutela dell'ambiente. Da questo punto di vista possiamo segnalare l'arrivo di importanti novità che arricchiranno il Sistema Formativo ESA.

 

(15 Marzo 2007)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
       
 

Pino Farè fare.pino@alice.it